Dopo la pandemia, gli Stati Uniti sono vittima di un’epidemia del crack 2.0 amplificata dalle interferenze della Cina in delle nuove guerre dell’oppio.
Negli Stati Uniti si sta consumando la più grave emergenza di salute pubblica della loro storia recente: la crisi degli oppioidi. È certamente un riflesso della depressione dell’homo americanus, solleticata dai potentati farmaceutici, ma è anche un’innovativa e letale forma di guerra ibrida – della Cina.
Oppio, lo stupefacente che ottunde i sensi. Per questo sonnifero dolce e allucinante si sono combattute due delle più importanti guerre dell’età dell’imperialismo del libero commercio, le guerre dell’oppio, entrambe terminate con la sconfitta della Cina imperiale.
L’egemonia nel mercato dell’oppio fu il pretesto per imporre al già declinante Impero cinese i cosiddetti “trattati iniqui”, dai quali nacque, peraltro, la questione hongkonghese. Per i vinti, i cinesi, l’oppio fu l’origine di uno dei loro periodi più bui: il secolo delle umiliazioni. Secolo la cui memoria viene trasmessa di generazione in generazione, insegnata nelle scuole di ogni ordine e grado, e che la dirigenza del Partito Comunista Cinese vuole vendicare.
Non si può comprendere l’irrefrenabile voglia di rivalsa che muove i passi di Pechino nel mondo senza parlare dei trattati iniqui che posero fine alle guerre dell’oppio, sancendone l’uscita dal palcoscenico della storia per un secolo. Ed è probabilmente per farsi beffe dei seviziatori di ieri, che, oggi, la Cina sta servendosi dell’oppio per lacerare il tessuto sociale, già in liquefazione, del suo primo e principale rivale: gli Stati Uniti.
L’oppio e il passaggio dall’American dream all’American depression
La cosiddetta crisi degli oppioidi, elevata a emergenza di salute pubblica nel 2017, sta mettendo in ginocchio interi suburbi delle grandi metropoli a stelle e strisce. Le autorità sanitarie hanno stimato che gli analgesici della famiglia Fentanyl abbiano provocato circa 841.000 morti per overdose nel periodo 1999-2022. Una tragedia le cui immani dimensioni potrebbero essere capite meglio attraverso dei paragoni: è come se fossero scomparse due città con la popolazione di Firenze, è come se fosse sparita Torino dal mappamondo.
Le pressioni di Casa Bianca e Congresso sulle case farmaceutiche non hanno dato i frutti sperati. Complice la pandemia, ma non solo, i farmaci oppioidi hanno ucciso oltre 68.000 persone nel 2020, circa 81.000 nel 2021 e – record – più di 110.000 nel 2022. Principale responsabile di suddette overdosi letali è un potente analgesico di nome Fentanyl. Analgesico che i consumatori possono trovare più facilmente e ad un prezzo più basso nelle strade, dallo spacciatore di quartiere, che nelle farmacie. Perché il Fentanyl illegale è uno dei prodotti più venduti dai trafficanti di droga in affari coi cartelli messicani.
L’American dream è stato sostituito dall’American depression. Lo suggeriscono le statistiche su salute mentale e dipendenze: il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovanissimi americani di 10-14 anni, un over-18 su cinque e un under-18 su sei soffrono di disturbi mentali, 10 milioni e 100mila sovrautilizzatori di farmaci derivanti dall’oppio, 745.000 utilizzatori di eroina. Lo suggeriscono i numeri sulle overdosi letali provocate dall’abuso/misuso di sostanze a base oppiacea nel periodo 1999-2022: 841.000 a causa degli analgesici, 150.000 a causa dell’eroina.
L’American dream, quindi, è stato sostituito dall’American depression per una serie di ragioni che gli scienziati sociali stanno indagando e continueranno ad indagare, e parte rilevante del milione di overdosi letali è il frutto avvelenato della terza guerra dell’oppio. Con la Cina, stavolta, nel ruolo di aggressore e con gli Stati Uniti, eredi dell’Impero britannico, nelle vesti di aggredito.
La strana alleanza tra PCC, Triadi e Narcos
Il 10 febbraio 2023, su Twitter, l’ex segretario di stato degli Stati Uniti Mike Pompeo ha invitato gli americani a “riconoscere il Partito Comunista Cinese per l’avversario pericoloso che è”, alla luce del fatto che “la crisi degli oppioidi non inizia in Messico, ma in Cina”. Indubbiamente un’esagerazione, giacché l’emergenza sanitaria è la manifestazione di un malessere genuino che attanaglia il popolo americano, che, però, nasconde del vero.
Le operazioni e le indagini della Drug Enforcement Administration, volgarmente nota come DEA, hanno appurato che il cervello della tratta clandestina dei precursori di Fentanyl, eroina e droghe sintetiche di ultima generazione, come la metanfetamina, si trova nella Cina continentale. Produttori legali di precursori di analgesici e trafficanti delle Triadi riempiono navi cargo della merce richiesta, con destinazione Messico e Mesoamerica, dove, poi, il tutto viene lavorato nei laboratori dei cartelli egemoni del narcoverso regionale, da Sinaloa a Jalisco – Nuova Generazione.
I numeri dei sequestri di eroina e Fentanyl illegale lungo il poroso confine Messico-Stati Uniti sono esplicativi delle dimensioni della tratta verso l’America: 2,6 tonnellate di nera e 1,2 tonnellate di analgesico confiscate nel 2019, intercettazioni di eroina aumentate del 39% fra il 2013 e i primi sei mesi del 2020, intercettazioni di Fentanyl illegale cresciute del 62% tra il 2018 e il 2019.
Il destabilizzatore può creare le circostanze, se il destino lo consente, altre volte le sfrutta, le strumentalizza e le impone sull’obiettivo. Ed è questo che sta accadendo negli Stati Uniti, vittime di un’epidemia del crack 2.0 amplificata dalle interferenze della Cina. Riprova del fatto che la sfida di un Paese, qualsiasi tipo di sfida, è l’opportunità dello stratega ibrido.
Emanuel Pietrobon
2 risposte
Buongiuorno Mirko, una precisa e circonstanziata descrizione di un fenomeno di dipendenza da droghe del tipo stordente non nuova non solo negli USA ma un po’ dappertutto nell’emisfero settentrionale. La cultura occidentale si basa fondamentalmente su due principi: Liberta’ e Determinazione. Entrambi questi fondamenti sono legati alla realizzazione di se stessi nel nome dei diritti fondamentali dell’uomo. Il vulnus pero’ si presenta su due piani: il piano politico-governativo e quello reazionario tipico dei giovani. Negli USA, piu’ evidente e ancor piu’ in Europa ( laddove questo fenomeno passa sottobanco ), la classe dirigente sia politica che economica e’ ancora troppo legata a personaggi di eta’ media elevata. Questo non permette alle nuove generazioni, piu’ precoci delle precedenti ad entrare attivamente nei meccanismi vivi dello Stato, di essere percepite come tali, di ricevere le giuste attenzioni e di essere messe nelle condizioni di potervi accedere in tempi brevi. Questo fenomeno, tutto moderno, e’ ancor piu’ sentito nelle aree periferiche delle grandi citta’ e nelle macro aree di ogni Stato occidentale, soprattutto perche’, come da preconcetti del recente passato, sono considerate fucine di delinquenza e vita degradata. Al contrario, ad oggi, nei tempi moderni, sono proprio le periferie cittadine e le zone periferiche di ogni Stato gli incubatori delle nuove generazioni, disaddattate ed emerginate, ma potenzialmente piu’ disilluse, meno gestibili dalle politiche sociali ed istituzionali di controllo sociale e per gli stessi motivi piu’ temute dai veterani che gestiscono il potere. Questo fenomeno e’ ovviamente piu’ evidente negli USA e in qualche misura, le droghe che assopiscono, se da un lato sono combattute tramite per esempio la DEA, da un altro lato sono tollerate, o solo biasimate a livello di giudizio popolare. Il grosso del numero dei morti per droghe oppiacee ( non ne ho la riprova statistica esatta ) sarebbero proprio i giovani e meno giovani delle aree rurali Americane e delle periferie delle grandi citta’, molti meno quelli appartenenti alla societa’ benestante.
La societa’ Americana, come quella Europea, soffrono di una depressione da illusorio benessere, da illusori valori di pace eterna, da difficolta’ nell’inserirsi attivamente nella societa’ da parte dei giovani.
Gli apparati Statali atti a contrastare i traffici di droghe e le organizzazioni criminali sono oberate di lavoro che richiede sempre piu’ personale specializzato e sarebbero potenzialmente in grado di estirpare entrambi i fenomeni se fossero approntate concrete politiche sociali non solo atte al sostegno economico e psicologico, ma soprattutto di inclusione, di innalzamento della presenza e del profitto scolastico, di rivalutazione e rinnovamento di ogni areea periferica nelle grandi e medie citta’, di rivalutazione e “sfruttamento” delle aree meno conosciute e periferiche degli Stati ( solitamente il centro-sud degli USA o dell’Europa ).
Infine mi preme precisare che ancoira ad oggi lo Spirito Americano e’ vivo e vegeto e sarebbe un punto da cui ridare nuova linfa proprio ai giovani di quegli Stati.
Anche se e proprio perche’ la Cina usa sotterfugi ben concepiti per attaccare una soiceta’ comunque Libera, gli stessi sotterfugi la definiscono come Potenza di Secondo Livello ancorarta al suo tradizionale carattere ambiguo, strisciante e schiavista che mai potrebbe essere accettata come “dominante”, ovvero, si autocondanna al ruolo di non Potenza Globale e come tale a perdere ancora ed ancora ogni sua guerra nascosta o aperta che sia.
P.S.: Per le stsse ragioni, ma nel senso opposto dal punto di vista questa volta dei cinesi o di origine culturale sino-orientale, noi occidentali non possiamo penetrarne le strutture sociali e mai completamente conquistarli e/o annetterci loro e le loro terre ( vedi la sconfitta Americana nella Guerra del Vietnam ).
Una precisa e circonstanziata descrizione di un fenomeno di dipendenza da droghe del tipo stordente non nuova, non solo negli USA, ma un po’ dappertutto nell’emisfero settentrionale. La cultura occidentale si basa fondamentalmente su due principi: Libertà e Determinazione. Entrambi questi fondamenti sono legati alla realizzazione di sé stessi nel nome dei diritti fondamentali dell’uomo. Il vulnus però si presenta su due piani: il piano politico-governativo e quello reazionario tipico dei giovani. Negli USA, più evidente e anche in Europa ( laddove questo fenomeno passa sottobanco ), la classe dirigente, sia politica che economica, è ancora troppo legata a personaggi di età anagrafica media elevata. Questo non permette alle nuove generazioni, più precoci delle precedenti, di entrare attivamente nei meccanismi vivi dello Stato, di essere percepite come tali, di ricevere le giuste attenzioni e di essere messe nelle condizioni di potervi accedere in tempi brevi. Questo fenomeno, tutto moderno, è ancor più sentito nelle aree periferiche delle grandi/medie città ed in quelle di ogni Stato occidentale ( centro-sud ), soprattutto perché, come da preconcetti del recente passato, sono considerate fucine di delinquenza e vita degradata. Al contrario, ad oggi, nei tempi moderni, sono proprio le periferie cittadine e le zone periferiche di ogni Stato gli incubatori delle nuove generazioni, disadattate ed emarginate, ma potenzialmente più disilluse, meno gestibili dalle politiche sociali ed istituzionali di controllo sociale e per gli stessi motivi più temute dai veterani che gestiscono il potere. Questo fenomeno è ovviamente più evidente negli USA e in qualche misura, le droghe che assopiscono, se da un lato sono combattute tramite per esempio la DEA, da un altro lato sono tollerate, o solo biasimate a livello di giudizio popolare. Il grosso del numero dei morti per droghe oppiacee ( non ne ho la riprova statistica esatta ) sarebbero proprio i giovani e meno giovani delle aree rurali Americane e delle periferie delle grandi città, molti meno quelli appartenenti alla società benestante.
La società Americana, così come quella Europea, soffrono di una depressione da illusorio benessere, da illusori valori di pace eterna, da difficoltà nell’inserirsi attivamente nella società da parte dei giovani.
Gli apparati Statali atti a contrastare i traffici di droghe e le organizzazioni criminali sono oberate di lavoro che richiede sempre più personale specializzato e sarebbero potenzialmente in grado di estirpare entrambi i fenomeni se fossero approntate concrete politiche sociali, non solo atte al sostegno economico e psicologico, ma soprattutto di inclusione, di innalzamento della presenza e del profitto scolastico, di rivalutazione e rinnovamento di ogni area periferica nelle grandi e medie città, di rivalutazione e “sfruttamento” delle aree meno conosciute e periferiche degli Stati ( solitamente il centro-sud degli USA o dell’Europa ).
Infine mi preme precisare che ancora ad oggi lo Spirito Americano è vivo e vegeto e sarebbe un punto da cui ridare nuova linfa proprio ai giovani di quegli Stati.
Anche se e proprio perché’ la Cina usa sotterfugi ben concepiti per attaccare una società comunque Libera, gli stessi sotterfugi la definiscono come Potenza di Secondo Livello ancorata al suo tradizionale carattere ambiguo, strisciante e schiavista che mai potrebbe essere accettata come “dominante”, ovvero, si autocondanna al ruolo di non Potenza Globale e come tale a perdere ancora ed ancora ogni sua guerra nascosta o aperta che sia contro gli USA e l’occidente in genere.
P.S.: Per le stesse ragioni, ma nel senso opposto dal punto di vista questa volta dei cinesi o di origine culturale sino-orientale, noi occidentali non possiamo penetrare le loro proprie strutture sociali e mai completamente conquistarli o annettere ai nostri standards sia loro che le loro terre, i loro Stati ( vedi la sconfitta Americana nella Guerra del Vietnam ).