Il 29 ottobre 2023 è ricorso il centenario della costituzione della Repubblica di Turchia e nelle strade della città di Istanbul erano visibili ovunque bandiere dello stato: semplici striscioni, ma anche lembi di stoffa giganteschi appesi sulla vetta dei palazzi più imponenti.
“Il secolo del futuro, il secolo dell’orgoglio, ilsecolo dell’onore, il secolo della repubblica”
La stampa locale ha dato grosso rilievo ai festeggiamenti e, consultando due quotidiani in lingua inglese, emerge con dirompenza l’enfasi posta sull’entusiasmo popolare.
“Daily Sabah”, 28-29 ottobre 2023: Le celebrazioni nazionali celebrano il centenario della Repubblica di Türkiye. Il centenario della fondazione della repubblica viene celebrato in tutto il paese con eventi solenni e allegri, dedicati a una data fondamentale nella storia turca e al suo defunto fondatore Mustafa Kemal Atatürk. “Le bandiere già adornavano il posto insieme ai ritratti giganti di Kemal Atatürk mentre la nazione si prepara a celebrare il centenario della Repubblica di Turkiye Le istituzioni governative hanno annunciato una serie di eventi, alcuni già iniziati all’inizio di questa settimana, come tributi al fondatore della repubblica e primo presidente Atatürk.
Le celebrazioni culmineranno in grandi eventi il 29 ottobre, il giorno in cui la camminata popolare di Ataturk annunciò formalmente il nuovo regime di Turkiye, dopo la caduta dell’Impero Ottomano e la Guerra d’Indipendenza guidata dal defunto leader.
Dall’inizio di ottobre, la presidenza turca e il governo hanno organizzato eventi in tutto il paese e presso le missioni diplomatiche all’estero poiché le celebrazioni di quest’anno hanno un significato speciale, ha affermato il presidente Recep Tayyip Erdogan, il leader più longevo del paese (compreso il suo mandato come primo ministro per 11 anni).
Dai fuochi d’artificio e spettacoli laser agli schermi giganti allestiti nelle piazze delle grandi città che mostrano i risultati della repubblica, il centenario sarà celebrato in tutto il Paese.
Sul Bosforo di Istanbul sarà installato un molo galleggiante con uno schermo di grandi dimensioni che proietterà video sulla storia di Turkiye e sulla visione del “Secolo di Turkiye”. In occasione del centenario si terranno eventi sportivi patrocinati dal governo e dagli enti sportivi locali, i Ministeri hanno organizzato anche eventi culturali oltre alle partite di tennis.
Gli eventi si concentrano alternativamente sulla storia e sul futuro della repubblica, da mostre e pannelli incentrati sugli eroi della Guerra d’Indipendenza che aprirono la strada alla repubblica fino alle potenziali conquiste future della repubblica. La Zecca ha emesso banconote speciali mentre la principale autorità postale del paese ha emesso francobolli per celebrare il centenario.
I ministeri hanno anche organizzato eventi culturali per il pubblico e la maggior parte si terrà domenica, tra cui concerti ed esibizioni di valzer da parte di compagnie di danza, un ballo, una danza popolare che era la preferita di Mustafa Kemal Ataturk.
Sul Bosforo, 100 navi da guerra della Türkiye si esibiranno in una parata militare, mentre a terra sono previste parate simili
Il 29 ottobre si celebra la Festa della Repubblica, quando il Parlamento ha modificato la Costituzione per trasformare il sistema di governo in una repubblica. Concluse la guerra d’indipendenza quadriennale contro diversi paesi, tra cui gli alleati della Prima guerra mondiale, Gran Bretagna, Francia, Italia e Grecia, e segnò ufficialmente la fine dell’Impero Ottomano.
Atatürk fu eletto primo presidente e dal 1925 si celebra la Festa della Repubblica.
Stremato dalla guerra, la fondazione della repubblica significò la fine di oltre un decennio di violenza per il paese. Atatürk era il leader de facto della Turkiye, o di ciò che ne restava dopo la sconfitta dell’Impero Ottomano nella Prima Guerra Mondiale e fu lui a guidare la Guerra d’Indipendenza contro le potenze invasori. Instaurando un governo alternativo ad Ankara, lontano dalla capitale ottomana occupata dalle forze straniere, Atatürk cercò di creare un nuovo regime. “Signori, domani proclameremo la repubblica!” è famoso per aver raccontato al suo circolo un giorno prima della proclamazione del 29 ottobre 1923. Seguì una votazione alla Grande Assemblea Nazionale di Türkiye e Atatürk fu eletto primo presidente della repubblica con voto unanime.
Basandosi sull’eredità di un sistema semi-parlamentare negli ultimi anni dell’Impero Ottomano, la nuova repubblica ha introdotto una più ampia democrazia nel paese e Atatürk è acclamato come il grande statista a cui è attribuita la ricostruzione di un paese devastato, con nuovi accordi.”
“Daily News”, lunedì 30 ottobre: “I cittadini sono felicissimi per il centenario della Repubblica. La nazione celebra il centenario della fondazione della Repubblica Turca con entusiasmo, gratitudine e orgoglio, con numerosi eventi e festival organizzati in ogni angolo del Paese. La Repubblica Turca ha compiuto 100 anni il 29 ottobre, milioni di cittadini turchi hanno partecipato con entusiasmo a vari eventi commemorativi che spaziavano da marce di bandiere lunghe diversi metri a manifestazioni accattivanti ed eventi colorati in ogni angolo della nazione per celebrare un anniversario storico. Un secolo fa, Mustafa Kemal Atatürk proclamò lo status di repubblica in seguito al crollo dell’impero ottomano durato 600 anni. Ataturk fu eletto presidente nel 1923 e prestò servizio fino alla sua morte nel 1938. Considerato un eroe nazionale, Atatürk – il cui nome significa “padre dei turchi” – è ancora tenuto in grande considerazione nel paese dove i suoi ritratti adornano le pareti delle scuole, uffici e case. Il traffico si è bloccato mentre migliaia di persone osservavano un minuto di silenzio nell’anniversario della sua morte.
Oltre alle fiaccolate previste per la sera e la notte della festa nazionale, decine di persone si impegnavano in grandi marce non appena l’orologio batteva la mezzanotte e i calendari segnavano il 29 ottobre.
Dalle istituzioni governative agli istituti scolastici e dagli edifici che punteggiano i paesaggi urbani alle navi di trasporto pubblico che attraversano il paese, i cittadini adornarono con zelo vari edifici e mezzi di trasporto con lo splendente simbolo della nazione: la bandiera turca. La musica, comprese molte marce scritte per celebrare il centenario della repubblica, risuonava dalle auto addobbate con bandiere turche.
La gente si è riversata sul Bosforo di Istanbul per vedere la parata del Ministero della Difesa per onorare la repubblica con 100 navi da guerra. Oltre alla cerimonia della nave, 101 cannoni di artiglieria furono sparati attraversando vari campi da nord a sud e 20 aerei da combattimento sorvolarono il sud del Bosforo.
Gli eventi, sia nel paese che all’estero, hanno sottolineato le scoperte rivoluzionarie che hanno plasmato la Turchia sin dalla sua fondazione. Mostre digitali e display 3D hanno raccontato i risultati ottenuti dal Paese in vari campi. A Istanbul, i festeggiamenti sono stati accompagnati da uno spettacolo visivo con droni e fuochi d’artificio. La città storica ha ascoltato il suono della marcia del centenario. All’ingresso della piazza Istiklal Avenue, una “installazione Türkiye Century”, mostrava i contenuti correlati su un grande schermo.”
Molti sono i manifesti che legano le celebrazioni alla figura dell’attuale presidente Erdogan:
“Secolo di stabilità. Dalle nostre radici al futuro. Cento anni di lotta”
“Firmare il futuro con l’eredità di un secolo”
“La Turchia vittima di un ordine giusto e umano”
“Al nuovo secolo con forte eredità”
Il dato di osservazione politica a cui, in Europa, non siamo minimamente abituati è la commistione tra presente e passato. Se un nostro presidente/premier, in occasioni di celebrazioni storiche, tentasse di associare la propria figura sarebbe tacciato di biechi nazionalismi nella migliore delle ipotesi. Questo aspetto sarebbe ulteriormente “gravato” dal continuo revisionismo storico che si attua nel nostro paese e il politico di riferimento rischierebbe poi di essere coinvolto suo malgrado in interpretazioni forviate e forvianti.
Quanto invece potrebbe sfuggire ad un’osservazione poco attenta è la massiccia presenza di cartelloni politici risalenti al periodo elettorale (maggio 2023). Siamo solitamente abituati a vederli “sparire” nei giorni seguenti la chiamata alle urne: invece, lungo le strade di Istanbul, sono ancora presenti sia nella cartellonistica strutturata (intendiamoci, quella protetta in teche apposite) sia sotto forma di semplici manifesti cartacei incollati sia a palazzi che ad esercizi commerciali.
“La persona giusta al momento giusto”
“Sempre nuovo, sempre avanti”
In quantità decisamente ridotte si scorgono anche manifesti del principale sfidante alla presidenza di maggio 2023 che, nonostante la sconfitta, considera di aver ottenuto una vittoria:
“Abbiamo vinto, abbiamo fatto vincere Istanbul”
Quanto osservato per le vie di Istanbul mi ha condotta ad una più profonda riflessione: i 100 anni della Repubblica di Turchia sono stati vissuti con intensità dalla popolazione. I principali musei erano gratuiti al pubblico e ciò ha fatto sì che i cittadini si riversassero in massa per le vie del centro al fine di visitare le bellezze custodite. Giovani, anziani, bambini: ognuno portava in dosso un qualche simbolo che richiamasse la bandiera della nazione (spille, magliette, bandiere). Questo sentimento patriottico è stato esaltato dalla figura del presidente che, attraverso l’uso sapiente della cartellonistica, ha saputo porsi al centro dell’attenzione del suo popolo nel corso di una giornata storica di primaria importanza.
Seduta sul mio comodo sedile di pelle di un volo di linea della Turkish Airlines, mentre l’aereo decollava alla volta di Fiumicino, ho capito quanto Erdogan sia davvero sostenuto dal suo popolo, quanta ammirazione e aspettative siano su di esso concentrate. Al di là della considerazione meramente politica (ognuno è ovviamente legittimato a non apprezzare il posizionamento ideologico di qualsivoglia presidente) ho riflettuto sulle opinioni raccolte dalle testimonianze raccolte fugacemente in strada: Erdogan sta lavorando massicciamente affinché il suo paese assuma sempre più un ruolo rilevante nello scacchiere internazionale e, anche per quanto riguarda la semplice urbanistica, si nota a colpo d’occhio come sia in corso un’opera di ammodernamento pressoché incomparabile.
Nel corso del volo di tre ore ho cercato di individuare un leader mondiale capace di rispecchiare un’immagine così carica di patriottismo: purtroppo non ho individuato nessuno a tal punto degno di nota.
Un sentito ringraziamento a Cihangir Cem Akar che con pazienza e altissima professionalità si è impegnato a tradurre il materiale raccolto e ha saputo indicarmi numerosi aspetti inediti.