Il colosso energetico russo Gazprom è probabilmente l’azienda del settore più conosciuta in Europa. E, con l’invasione russa dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio 2022, il problema del gas per gli Stati europei è diventato il principale tema di discussione nell’opinione pubblica del vecchio continente, portando ancora di più la Gazprom sulla bocca di tutti.
Fino ad oggi il potere principale della Russia era rappresentato dalla sua capacità di poter influenzare la politica di alcune nazioni europee attraverso le forniture di gas, questo ancor prima della sua potenza militare. Senza alcun dubbio il gas e le altre fonti energetiche di cui la Russia dispone sono le risorse più importanti in loro possesso a livello geopolitico.
Putin e l’esercito Gazprom
L’importanza strategica delle infrastrutture della Gazprom ed il suo peso all’interno del sistema politico russo hanno portato alla decisione da parte di Putin di concedere alla Gazprom una sorta di esercito privato, utile alla protezione delle vitali infrastrutture del colosso energetico russo.
Nel 2007 con la complicità di alcuni esponenti del governo russo legati alla compagnia venne permesso alle aziende private di importanza strategica di poter armare i propri dipendenti, al fine di proteggere gli interessi nazionali, ma il tutto si sarebbe comunque teoricamente dovuto svolgere nei limiti imposti dalla legge federale russa.
L’approvazione di questa legge ha di fatto balcanizzato le forze armate russe. Abbiamo infatti assistito alla rapida ascesa della Wagner PMC (una compagnia militare privata al soldo del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin) che oggi combatte in Ucraina al fianco delle forze armate russe.
La loro presenza ha tuttavia causato non pochi attriti con le forze regolari russe, ricordando parzialmente ciò che accadde nella Germania nazista tra Wehrmacht ed S.A. prima e con le S.S. successivamente. Altro esercito “privato” è quello dei ceceni di Kadyrov (Capo della repubblica Cecena in seno alla Federazione Russa) noti per la loro propensione ad atteggiamenti violenti e finalizzati al brigantaggio più che al combattimento vero e proprio.
Le forze di sicurezza
Tra le varie forze di sicurezza private (il cui numero è ormai talmente elevato che non è possibile avere dati precisi al riguardo) svetta quella della Gazprom. La libertà concessa alle forze di sicurezza del colosso energetico è senza precedenti. La legge consente loro di effettuare arresti veri e propri, fermare ed ispezionare veicoli ed ovviamente di essere armati anche con armi automatiche.
La necessità di formare un piccolo esercito da parte della Gazprom è legata anche alle mosse della NATO riguardanti la sicurezza delle infrastrutture energetiche dell’alleanza atlantica. Nel 2007, infatti, il segretario generale della NATO annunciò la propria disponibilità alla creazione di una forza di intervento rapido per proteggere gli impianti della British Petroleum e della Royal Dutch Shell.
Non tutti gli esponenti politici della Federazione Russa furono favorevoli a questo programma che secondo loro avrebbe portato la Gazprom ad essere uno Stato nello Stato, finendo così per arricchire gli oligarchi vicini all’azienda, i quali non si sarebbero fatti scrupoli nell’andare contro gli interessi della Russia stessa pur di ottenere profitti dal colosso energetico.
La Gazprom alla fine del 2007 riuscì anche ad ottenere una propria piccola flotta di UAV (Unmanned Aerial Vehicles) grazie ad un accordo con la Irkut Corporation. In particolare, la Gazprom ha utilizzato l’Irkut-850, un velivolo a comando remoto dotato di telecamera ad infrarossi e un sistema di mappatura laser dal raggio d’azione di 200 chilometri.
Il piccolo esercito della Gazprom, che conta circa 20.000 persone, è quindi una risorsa preziosa per l’azienda che ha la vitale necessità di mantenere in sicurezza le proprie infrastrutture. La capacità militare della compagnia però può risultare sicuramente preoccupante per le aziende rivali soprattutto se appartenenti ad altri Stati.
Non essendo questa forza di sicurezza privata sotto la giurisdizione di alcun ente o ministero della Federazione Russa, quest’ultima potrebbe agire senza avere responsabilità dirette semplicemente manovrando la Gazprom agli scopi del Cremlino.
Danilo Morisco
Una risposta
Articolo corto e poco approfondito, mi sarei aspettato di più…