Il fatto
Il capo del governo albanese, Edi Rama, ha proposto la creazione di un piccolo stato sovrano all’interno di Tirana, mirato a promuovere una versione aperta ed accogliente dell’Islam. Questo progetto, paragonabile alla Città del Vaticano per dimensioni, si baserà sulle dottrine dell’Ordine Bektashi, una corrente sufi sciita nata nel XIII secolo in Turchia. Questa iniziativa, come riportato dal New York Times, riflette l’ambizione del governo di Rama di enfatizzare un Islam improntato alla tolleranza ed all’accettazione sociale.
Se le aspettative saranno confermate, il prossimo “Stato sovrano dell’Ordine Bektashi” emergerà come il più piccolo Stato del mondo, occupando solo un quarto dell’estensione della Città del Vaticano. Questo piccolo territorio di dieci ettari avrà una sua amministrazione autonoma, emetterà passaporti propri e sarà delimitato da confini riconoscibili.
Lo Stato, in via di formazione, adotterà politiche progressiste, inclusa la liberalizzazione della vendita degli alcolici e la libertà di abbigliamento per le donne, senza imposizioni riguardanti il modo di vivere personale; tali direttive sono in linea con l’approccio permissivo dell’Ordine Bektashi. Il Primo Ministro Rama ha evidenziato come la creazione di questo Stato miri a fomentare un’interpretazione dell’Islam basata sulla tolleranza, una qualità molto stimata in Albania. “Preservare questa eredità di tolleranza religiosa, che non dovrebbe essere mai presa per scontata, è un imperativo per noi”, ha espresso in un’intervista recente con il New York Times.
L’Ordine Bektashi
Nel corso di una recente intervista con InsideOver, Giorgio Fruscione, analista dell’ISPI e specialista della regione balcanica, ha chiarito le intenzioni di un’importante iniziativa del governo albanese. Fruscione ha evidenziato come tale mossa sia strategica per l’Albania per rafforzare la sua immagine a livello globale, particolarmente nei confronti delle nazioni occidentali. L’esperto ha rimarcato il carattere unico dell’Albania come nazione multiconfessionale che garantisce la pacifica convivenza di diverse religioni, tra cui il cristianesimo, sia cattolico che ortodosso, e l’Islam, rappresentato da sunniti, sciiti ed adepti del Bektashismo, il tutto in un contesto di laicità ereditato dall’epoca comunista, quando il paese si dichiarò ufficialmente ateo.
Fruscione ha altresì descritto l’origine dell’Ordine Bektashi, nato nel XIII secolo in Anatolia, attuale Turchia, grazie a Haji Bektash Veli, un mistico persiano. L’Ordine si distingue per un Islam di tipo sincretico, che integra elementi di sufismo e sciismo con tradizioni preislamiche turche, avendo avuto un ruolo significativo nella diffusione dell’Islam nei Balcani ed oltre, durante l’espansione dell’Impero Ottomano.
L’Ordine Bektashi si distingue per una visione dell’Islam aperta e non tradizionale, privilegiando un cammino spirituale incentrato sulla tolleranza religiosa, parità di genere, misticismo e l’esperienza diretta della fede. Nel corso della loro storia, i Bektashi hanno subito persecuzioni sia durante il declino dell’Impero Ottomano che in Turchia, dove l’ordine fu messo al bando. Hanno avuto un ruolo decisivo nel movimento di risveglio nazionale in Albania, opponendosi al controllo ottomano e promuovendo un Islam più inclusivo, che ha facilitato la collaborazione tra le comunità musulmane e cristiane del paese per la lotta all’indipendenza. Oggi, i Bektashi sono particolarmente attivi in Albania, Kosovo e Macedonia, con il loro quartier generale a Tirana.
A livello internazionale, l’accettazione dei Bektashi varia considerevolmente. Alcuni apprezzano la loro apertura spirituale ed il progressismo, mentre altri li ritengono sospetti o li criticano per le loro pratiche non conformi e la loro interpretazione libera dell’Islam. Gli estremisti, in particolare, vedono i Bektashi come una minaccia alla purezza della fede islamica, classificandoli a volte come eretici od addirittura apostati da perseguire.
Giorgio Fruscione ha offerto chiarimenti sul perché l’introduzione di certe novità in Albania sia avvenuta in un momento considerato ideale. Ha descritto il politico Rama come una figura particolarmente pragmatica ed astuta, capace di riconoscere i tempi opportuni per attuare specifiche politiche. Fruscione ha messo in luce come l’Ordine Bektashi, sia malvisto in Iran, dove lo sciismo è la corrente dominante sotto un regime teocratico. Ha spiegato che, dato il focus dell’Iran su questioni più urgenti, le dinamiche minori in un piccolo paese europeo come l’Albania tendono ad essere ignorate, permettendo a Rama di orientarsi verso l’Occidente senza necessariamente provocare l’Iran.
Fruscione ha inoltre sottolineato la marginalità delle religioni in Albania, contrapponendo alla diversità religiosa un forte senso di identità nazionale, che ha definito come un nazionalismo legato alla lingua ed alla cultura albanese. Questo legame culturale, predominante rispetto alle appartenenze religiose, suggerisce che qualsiasi evoluzione futura del panorama religioso albanese sarà profondamente influenzata da questo marcato nazionalismo.
Il Primo Ministro albanese, Edi Rama, ha recentemente manifestato il proprio entusiasmo per l’istituzione di un nuovo Stato autonomo, progetto che, secondo lui, non solo valorizzerebbe l’Ordine Bektashi ma stimolerebbe anche una maggiore apertura nel dibattito sulle diverse interpretazioni della fede. Rama ha messo in luce l’importanza della coesistenza tra diverse religioni in Albania, una nazione che annovera il 40% di musulmani sunniti e un 14% di fedeli tra cattolici ed ortodossi.
Il suddetto Stato autonomo avrebbe pieno controllo sui propri confini, tracciati intorno ai siti sacri Bektashi, e si occuperebbe autonomamente della propria amministrazione e dell’emissione di passaporti. Edmond Brahimaj, meglio noto come Baba Mondi e leader globale dell’Ordine Bektashi, ha ribadito che in questa prevista città-Stato non verranno introdotte regole oppressive: sarà consentito il consumo di alcol e le donne potranno vestire liberamente. “Dio non vieta nulla; è per questo che ci ha fornito la mente,” ha proclamato Baba Mondi, ex ufficiale dell’esercito albanese e venerato come Sua Santità Haji Dede Baba da milioni di seguaci in tutto il mondo.
Non è stata ancora fissata una data ufficiale per la proclamazione di indipendenza dello Stato Sovrano dell’Ordine Bektashi; un gruppo di esperti sta attualmente lavorando alla stesura di una legge fondamentale che dovrà essere successivamente sottoposta all’esame ed al voto del parlamento albanese. Se il parlamento dovesse approvare tale legislazione, nascerà uno Stato che occuperà un’area di circa 100.000 metri quadri caratterizzata dalla presenza di tekke; questi edifici, destinati alle pratiche religiose quotidiane, sono particolari perché non prevedono la separazione tra uomini e donne, a differenza delle tradizionali moschee. Per consolidare la sua indipendenza, lo Stato dovrà tuttavia ottenere il riconoscimento a livello internazionale.
Il leader dell’Ordine Bektashi ha smentito qualsiasi velleità espansionistica o desiderio di recuperare aree albanesi perse storicamente. “Ciò che è stato sequestrato non ne fa parte”, ha affermato. All’interno del nascente Stato, saranno presenti una sala riunioni e preghiere dotata di una grande cupola, un museo dedicato alla storia dell’ordine, una clinica, un archivio e gli uffici amministrativi capitanati da Baba Mondi.
Sicuramente solleva dubbi l’effettiva possibilità che una regione di dimensioni limitate possa trasformarsi in uno Stato sovrano indipendente. Si sottolinea come le continue dichiarazioni non trasformino la visione di uno Stato minuscolo, privo degli attributi tipici di una nazione indipendente come un esercito proprio o confini chiaramente demarcati, in una realtà tangibile. Qualora questo ente venisse effettivamente fondato ed organizzato seguendo la struttura gerarchica del Bektashi, difficilmente potrebbe adottare un sistema democratico basato sulle elezioni, rendendo così la sua economia e la sua sicurezza fortemente dipendenti dall’Albania.
L’iniziativa appare come un gesto simbolico più che un’azione politica di sostanza, la si può interpretare come una mossa promozionale del Primo Ministro albanese Edi Rama; questo avviene in un contesto di crescente flusso turistico e di recente apertura internazionale supportata dall’Italia. Il progetto può considerarsi quindi non tanto come una soluzione a problemi reali a livello locale od internazionale, ma piuttosto come un esercizio di astuzia politica da parte di Rama, volto principalmente a guadagnare consensi.
Riferimenti bibliografici:
- https://it.euronews.com/2024/09/22/lalbania-progetta-un-microstato-come-il-vaticano-per-lordine-musulmano-sufi
- https://it.insideover.com/religioni/stato-dei-bektashi-il-mini-vaticano-dellislam-moderato-che-nasce-in-albania.html
- https://www.nytimes.com/2024/09/21/world/europe/albania-tirana-muslim-state-bektashi.html
- https://www.euronews.com/2018/06/11/the-bektashis-a-sufi-community-that-still-stands-for-tolerance-despite-a-long-history-of-p
- https://www.rsi.ch/cultura/filosofia-e-religione/Un-%C2%ABVaticano%C2%BB-a-Tirana–2260553.html