“Uno sguardo nell’abisso” ha sventato il colpo di Stato in Germania.
Non si respira il migliore dei climi in Germania, la mattina del 7 dicembre. Non solo per il freddo che si fa sentire e il prezzo del gas alle stelle, ma anche perché in tutta Europa si apprende la notizia che le autorità di polizia hanno eseguito ben 25 arresti tra la Germania, l’Austria e l’Italia in un’operazione che ha coinvolto più di 3000 agenti per sventare un potenziale colpo di Stato.
I fatti
Lo scopo del Reichsbuerguer, il movimento di estrema destra coinvolto nel novello Putsch sarebbe stato quello di assaltare con un gruppo armato il Bundestag, il parlamento tedesco. Dal loro punto di vista ideologico, l’attuale Repubblica Federale di Germania non è legittima. Alcuni dei membri del gruppo riconoscono nella vecchia monarchia e altri nel Reich nazista il legittimo governo dello stato. Per questo, identificano come leader un membro dell’ex famiglia nobiliare dei Reus: Heinrich XIII.
Tra gli indagati figurano non solo attivisti di estrema destra ispirati dal movimento americano QAnon, ma anche Rüdiger von Pescatore, ex comandante delle forze speciali afferenti alle KSK, vari riservisti e Birgit Malsack-Winkemann, parlamentare dell’Alternative für Deutschland, partito di estrema destra.
Nancy Faeser, ministro degli Interni tedesco, ha dichiarato che le autorità hanno dato e ha assicurato che lo stato costituzionale sa come difendersi dai nemici della democrazia e l’azione preventiva delle forze dell’ordine tedesche pare confermarlo. Come se la situazione non fosse già abbastanza grave, dalle indagini emerge il tentativo di prendere contatti con autorità russe, ma dal Cremlino arrivano smentite per voce di Dimitry Peskov, segretario di stampa presidenziale.
Una considerazione endogena ed una esogena
Non è un segreto che movimenti e partiti di estrema destra, spesso dalle venature populiste, abbiano goduto di un aumento non indifferente di popolarità in tutta Europa. Pochi però, erano arrivati ad ordire colpi di stato e ad organizzarsi in milizie armate cooperanti in quella direzione. Che negli ultimi mesi si sia formulato un piano del genere è sintomo del forte stress a cui la società tedesca è sottoposta. Ad ogni modo, il Reichsbuerguer non era nuovo alle autorità tedesche e la stessa operazione di arresti è prova del lungo lavoro d’indagine e di monitoraggio antiterroristico che c’è dietro a notizie del genere. Se questi partiti e movimenti fino ad ora hanno alimentato un sottobosco pericoloso in un sistema europeo tendenzialmente stabile, l’invasione russa in Ucraina cambia le regole in tavola e l’annunciato riarmo tedesco, congiunto a quello in atto del vicino polacco, dipingono uno sfondo tutt’altro che sereno per colpi di mano del genere. Il rischio che la situazione possa sfuggire di mano per la tenuta del sistema democratico, non solo tedesco, è sempre dietro l’angolo. Alla tendenziale instabilità internazionale, è positivo vedere il contraltare di una veloce ed efficace reazione delle autorità tedesche che hanno saputo sventare la potenziale minaccia. Insomma: per ora il sistema è in difficoltà, ma regge bene.
L’altro fattore preoccupante sono i possibili contatti con le autorità russe che per ora, però, sono ancora tutti da dimostrare. Il rischio è quello che la Russia applichi a fondo i principi della guerra ibrida e che provi in tutti i modi a destabilizzare i paesi europei con il sostegno a movimenti e partiti di siffatta natura. D’altronde, collegamenti sospetti tra autorità russe e partiti di estrema destra non sarebbero nuovi in Europa. Una Germania destabilizzata, con un governo che rompe quella già sottile unità di manovra della NATO e dell’Unione Europea nei confronti della guerra in Ucraina, determinerebbe la fine delle sanzioni e dell’invio delle armi da gran parte di una folta lista di paesi europei che malvolentieri si sono imbarcati nel sostegno all’esercito ucraino. La guerra ha cambiato il mondo e posto nuove sfide. Sta ai singoli stati e alle loro società gestire l’effetto di questi cambiamenti. Dalla Storia non si fugge, bisogna sempre affrontarla, prima o poi.
Cristiano Rimessi
Una risposta
A me pare un Golpe Borghese alla tedesca. Fa comodo al governo tedesco per rinsaldarsi, giustificare le politiche pro ucraina e dare una stretta alle libertà civili con la scusa del babau nazista. Un po’ come i nostri dem facevano senza successo prima delle elezioni.