L’esplosione del ponte di Kerch

L’attacco ucraino sul ponte che collega la Russia alla Crimea.

L’esplosione avvenuta nelle prime ore di questa mattina sul ponte nello Stretto di Kerch è da considerarsi sotto due differenti livelli di analisi. Il primo riguarda l’immagine, in quanto questa struttura sia stata inaugurata tra il 2018 ed il 2019 dallo stesso Vladimir Putin e rappresentava – fino al 24 febbraio – l’unico collegamento diretto tra la Federazione Russa e la Crimea. Il secondo livello invece riguarda l’importanza militare del medesimo ponte e quindi tale evento è da considerarsi un attacco[1] riuscito ad una delle principali arterie logistiche delle forze russe attualmente impiegate nel settore meridionale dei territori occupati.

La guerra in Ucraina si configura infatti come una guerra “logistica” dove un elemento fondamentale a supporto della manovra e delle capacità di fuoco e contro-fuoco è data dalla presente di una rete logistica efficace ed efficiente. In quest’ottica pertanto devono inserirsi le immagini presenti in rete in quanto l’attacco ha interessato una (se non la principale) linea di rifornimento e logistica delle unità russe presenti in Crimea, raggiungibile attraverso ponti aerei o barche, e nella regione di Kherson attualmente occupata, le cui linee logistiche ora devono passare nel territorio sull’asse di Mariupol e Melitopol, esponendosi ad un eventuale tiro di artiglieria ucraino[2].

A sostegno di quanto appena affermato mostriamo le linee di rifornimento (in viola) evidenziate anche sulla nostra mappa[3] e l’importanza del ponte di Kerch come principale collegamento per la città di Kherson (punti evidenziati dal cerchio rosso) e la Crimea (evidenziata in verde assieme alla regione di Donetsk).

Un ulteriore immagine in merito a questo elemento[1]:


Appurato il potenziale impatto di tale evento, di seguito si proverà ad analizzare cosa sia successo ed alcune probabili ipotesi circa il possibile svolgimento dei fatti, in base alle informazioni finora disponibili.

Le ipotesi attualmente considerate

Dalle informazioni individuate (ed individuabili) si deve primariamente dividere quanto successo in due sezioni.

La prima riguarda l’esplosione e l’incendio del treno e della ferrovia, visionabile in molteplici filmati[1]. Questi sembrerebbero essere stati generati dall’esplosione avvenuta sulla strada lì accanto, situata più in basso, e dal materiale incandescente che sarebbe volato verso i binari che ha poi incendiato il carburante presente.

L’incendio sarebbe già stato domato in mattinata ed è plausibile ipotizzare come verranno svolti test di resistenza e valutazioni di percorribilità sulla sezione ferroviaria al fine di riattivarne la circolazione ed evitarne il crollo.

Come è possibile vedere dall’immagine qui di seguito[1], infatti, sembrerebbe essere possibile affermare come alcune strutture esterne sembrerebbero essere particolarmente danneggiate e di conseguenza è lecito presumere come il tratto di interesse sarà sottoposto a diversi controlli per valutarne lo stato.

L’entità di tali danni permetterebbe di ipotizzare l’utilizzo dell’alluminio come additivo alla miscela esplosiva al fine di avere una maggiore temperatura di fiamma della combustione e pertanto un incendio più caldo e quindi materiali maggiormente indeboliti e che possono rompersi e crollare[2].

Per quanto riguarda invece la seconda parte di questa breve analisi, ovvero l’esplosione vera e propria, essa è avvenuta nella carreggiata delle automobili e sono da annoverarsi due possibili teorie circa l’avvenuta detonazione ed il conseguente crollo di parte della strada.

La prima possibilità vedrebbe come fonte della detonazione un camion, secondo quanto dichiarato dal National Anti-Terrorist Committee russo[1] e presente nell’immagine qui sotto[2], il quale avrebbe superato i diversi livelli di sicurezza che i Russi dichiarano di avere attivi e che dovevano proteggere efficacemente la struttura – ritenuta appunto simbolica e rilevante -.

Approfondendo quest’ultimo aspetto, si appura come la propaganda russa avesse dichiarato come vi fossero circa venti differenti livelli di sicurezza in quasi ogni dominio oggi conosciuto (terra, spazio, aria, mare)[1], come mostrato anche nell’immagine seguente.

Il camion sospetto avrebbe quindi superato questi dichiarati controlli di sicurezza, compreso lo scanner che vediamo nelle immagini seguenti, all’ingresso del ponte i quali, in teoria, avrebbero dovuto/potuto rilevare il carico esplosivo.

Più avanti nel corso della giornata, sembrerebbe essere stato possibile risalire all’identità del guidatore del mezzo sospettato, ovvero Makhir Yusubov[1], cinquantaduenne residente a Krasnodar che lavorava come autotrasportatore ed era un parente del vero proprietario del mezzo, Samir Yusupov, raffigurato nella foto qui sotto. Un ulteriore elemento alla base della possibile presenza di Makhir Yusubov alla guida del mezzo è l’irreperibilità di quest’ultimo dal momento dell’esplosione, così come dichiarano i familiari ed i servizi di sicurezza russi[2].


[1] https://twitter.com/UKikaski/status/1572617974586183680

[2] https://twitter.com/Flash_news_ua/status/1578635731811303426 https://twitter.com/hobeets/status/1578639319568650241

Secondo altri analisti, appurate anche le eventuali misure di sicurezza, vi sarebbe una seconda possibilità circa la conduzione di tale attacco, ovvero che esso sia stato portato avanti da un’aliquota di uomini che si è avvicinata alla struttura con uno (o più) barchini ed abbia poi provveduto a minarla e far detonare l’esplosivo.

Le prove a sostegno di questa ipotesi riguardano sia il recente ritrovamento di un barchino sulle coste della Crimea il 21 Settembre[1], sia la possibile presenza, in uno dei filmati di sorveglianza della possibile prua di un mezzo acquatico. Evidenziamo di seguito, tramite segni rossi, questa eventualità.

Secondo alcuni analisti ed esperti di demolizioni di ponti[1], l’entità e la tipologia di esplosione e di danno avvallerebbero l’ipotesi della presenza di un mezzo acquatico, sia che fosse un semplice barchino da trasporto sia che un vero e proprio drone marino carico di esplosivo[2]. Tale spiegazione permettere quindi di spiegare il perché in alcune immagini il ponte sembrerebbe essersi sollevato e staccato dai piloni per poi cadere, scartando di lato[3].


[1] https://t.me/smotri_media/25836

[2] https://kazanfirst.ru/news/595125; https://russianfreepress.com/2022/10/08/mash-52-year-old-mahir-yusubov-could-be-driving-a-truck-that-exploded-on-the-crimean-bridge

[3] https://www.wsj.com/articles/major-explosion-hits-the-bridge-between-crimea-and-russia-halting-traffic-11665215052?mod=hp_lead_pos7; https://www.thesun.co.uk/news/20046489/ukraine-truck-bomb-crimea-bridge/ 

Per dovere di completezza, si segnala come la bassa qualità della registrazione non permetta di appurare con certezza tale elemento in quanto potrebbe essere anche una semplice onda.

Ulteriore elemento che sembra possa andare contro questa spiegazione, riguarda l’esplosione. Essa, infatti, non sarebbe avvenuta sotto al ponte, ma, come chiaramente rappresentato dai video circolanti in rete, sul manto autostradale[1] e pertanto l’esplosivo deve essere stato piazzato sopra al ponte, sulla strada. La detonazione avrebbe poi compromesso, anche grazie al successivo incendio, la tenuta strutturale del ponte ed il conseguente crollo di parte della carreggiata, allontanato alcune sezioni dai giunti di dilatazione[2] ed inarcandoli sui piloni[3]. Ciò si spiega in quanto il ponte risulterebbe essere un ponte in acciaio flottante.

In conclusione, esiste anche una terza possibilità circa la conduzione di tale attacco, ovvero l’ipotesi di un lancio, presumibilmente di un ATACMS.

Marco Cencio


[1] https://twitter.com/Flash_news_ua/status/1578635731811303426; https://twitter.com/hobeets/status/1578639319568650241

[2] https://twitter.com/UKikaski/status/1578739886332731393;

[3] https://t.me/smotri_media/25836


[1] https://twitter.com/UKikaski/status/1572617974586183680?

[1] https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2214914720303408; https://www.nature.com/articles/s41598-018-26390-9; https://iopscience.iop.org/article/10.1088/1757-899X/975/1/012008/pdf


[1] https://twitter.com/200_zoka/status/1578694455728566272

[2] https://twitter.com/nexta_tv/status/1578638921302671361

[1] https://twitter.com/OSINTI1/status/1578687345901309952 

[2] https://www.kp.ru/daily/27390/4584149/


[1] https://twitter.com/OSINTI1/status/1578757506997702658/photo/1


[1] https://twitter.com/OSINTI1/status/1578757506997702658/photo/1

[2] https://twitter.com/OSINTI1/status/1578687345901309952 

[3] https://www.kp.ru/daily/27390/4584149/

[1] https://texty.org.ua/fragments/107450/vrazlyvist-zaliznychnoyi-merezhi/


[1] Alcuni esempi: https://twitter.com/Flash_news_ua/status/1578606876933033984; https://twitter.com/RALee85/status/1578605975979708416; https://twitter.com/Tendar/status/1578630848769032192

[2] https://texty.org.ua/fragments/107450/vrazlyvist-zaliznychnoyi-merezhi/

[3] https://geo.parabellumhistory.net/index.php/view/map/?repository=urc&project=ukrainian_russian_crisis 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *