“Al mio segnale scatenate l’inferno!”: la risposta USA alle minacce cinesi nell’indo-pacifico

Il progetto “Hellscape” (paesaggio infernale) degli Stati Uniti è strettamente connesso all’iniziativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DoD) chiamata “Replicator”: un programma sviluppato al fine di contrastare la crescente minaccia militare della Cina, in particolare la sua capacità numerica, superiore in termini di navi, missili ed unità.

Il progetto Replicator del DoD è da leggersi quale risposta alla crescente minaccia della modernizzazione militare cinese: negli ultimi due decenni la Cina, infatti, ha investito significativamente nelle sue forze armate, sviluppando sistemi d’arma avanzati, tra cui missili ipersonici, navi da guerra di nuova generazione ed una moderna forza aerea, con l’obiettivo di contrastare la supremazia militare degli Stati Uniti nella regione indo-pacifica.

L’iniziativa Replicator mira a sviluppare e distribuire rapidamente migliaia di sistemi autonomi economici e sacrificabili, capaci di operare in vari domini: terrestre, marittimo ed aereo. Sistemi spendibili (ovvero utilizzabili e non recuperabili), progettati per creare ciò che è stato definito come un “paesaggio infernale” per le forze nemiche, nell’ottica di rendere estremamente difficile qualsiasi operazione offensiva e garantendo la superiorità strategica delle forze americane.

Uno dei principali punti di forza del progetto Replicator è la capacità di sviluppare ed implementare nuove tecnologie in modo rapido ed efficiente: a differenza dei tradizionali programmi di difesa, spesso caratterizzati da anni di pianificazione ed approvazioni burocratiche, Replicator utilizza fondi e linee di programmazione esistenti, evitando la creazione di nuovi “strati burocratici” ed accelerando il processo di sviluppo e distribuzione dei nuovi sistemi.

Il vicesegretario della Difesa, Kathleen Hicks, ha dichiarato: “Non tutti i problemi richiedono nuovi stanziamenti economici; siamo risolutori di problemi ed intendiamo risolverli internamente”. Un approccio pragmatico ed orientato ai risultati che mira a capitalizzare l’innovazione americana, promuovendo una cultura di rapido cambiamento ed un adattamento continuo.

Il progetto Replicator prevede lo sviluppo di una vasta gamma di droni e veicoli autonomi quali sistemi che siano in grado di offrire numerosi vantaggi tattici e strategici: possono essere dispiegati rapidamente, sono difficili da rilevare e colpire e possono operare in ambienti ostili senza mettere a rischio la vita dei soldati. L’uso di tecnologie avanzate di intelligenza artificiale (IA) ed apprendimento automatico permette loro di adattarsi e rispondere in tempo reale alle minacce ed alle mutevoli condizioni del campo di battaglia.

Tra i sistemi sviluppati ci sono UAV (veicoli aerei senza pilota), USV (veicoli di superficie senza pilota) e UGV (veicoli terrestri senza pilota); veicoli autonomi in grado di svolgere precise funzioni:

  • UAV: utilizzati per missioni di sorveglianza, ricognizione a lungo raggio ed attacco, i droni aerei possono operare in ambienti pericolosi senza mettere a rischio vite umane; possono essere equipaggiati con sensori avanzati ed armamenti sia per missioni offensive che difensive.
  • USV: impiegati per pattugliamenti costieri, difesa di rotte marittime e missioni di sorveglianza, i veicoli di superficie autonomi offrono flessibilità operativa e capacità di resistere a condizioni avverse.
  • UGV: utilizzati per supporto alla fanteria, logistica in ambienti urbani (od altrettanto complessi) e missioni di disinnesco di ordigni, sono veicoli che possono operare in luoghi pericolosi minimizzando i rischi per i soldati.

Il progetto Replicator rappresenta altresì un’opportunità volta a rafforzare la collaborazione internazionale e la difesa comune: gli Stati Uniti stanno lavorando a stretto contatto con i loro alleati e partner onde sviluppare standard comuni e condividere tecnologie e strategie. Un approccio collettivo fondamentale atto a garantire una risposta coordinata ed efficace alle sfide globali alla sicurezza. La collaborazione con paesi alleati non solo migliora la capacità difensiva collettiva, ma consente anche di condividere costi e risorse, aumentando l’efficienza e l’efficacia complessiva delle operazioni militari.

Un aspetto cruciale del progetto Replicator è l’attenzione all’uso responsabile dell’intelligenza artificiale e dei sistemi autonomi. L’introduzione di tecnologie autonome nel contesto militare solleva inevitabili questioni, soprattutto in termini di responsabilità e decision-making (processo decisionale). Il Dipartimento della Difesa ha istituito la Task Force Lima, un’unità dedicata alla guida dello sviluppo e dell’implementazione dell’IA nelle operazioni militari, assicurando che tali tecnologie siano utilizzate in modo responsabile e conforme agli standard internazionali. La Task Force Lima è focalizzata sull’analisi dei modelli di linguaggio generativo e relative applicazioni nei sistemi software militari, con l’obiettivo di garantire che l’IA venga utilizzata in modo sicuro ed efficace. Ciò include la valutazione degli impatti potenziali di tali tecnologie e l’implementazione di misure per mitigare i rischi associati: è fondamentale, ad esempio, garantire che i sistemi autonomi siano progettati in modo da prendere decisioni in linea con i principi del diritto umanitario internazionale, evitando danni collaterali non necessari e proteggendo i civili durante le operazioni militari.

La valutazione del rischio è elemento cruciale del progetto Replicator: gli sviluppatori stanno lavorando al fine di identificare e mitigare i rischi associati all’uso di sistemi autonomi nel campo di battaglia. Ciò include l’implementazione di misure di sicurezza volte a prevenire l’uso improprio o non autorizzato dei droni, nonché la creazione di protocolli di emergenza per gestire eventuali malfunzionamenti. Garantire che i droni operino in modo sicuro, mantenendo l’efficacia operativa, è fondamentale per il successo del progetto e per preservare la fiducia di operatori e civili.

Altro nodo fondamentale del progetto Replicator è la collaborazione con il settore privato: il DoD sta lavorando strettamente con aziende tecnologiche e di Difesa al fine di sviluppare ed implementare le tecnologie necessarie per il progetto. Aziende quali Anduril Industries e Skydio, tra le altre, sono coinvolte nella produzione di droni avanzati e veicoli autonomi in grado di essere utilizzati nelle operazioni militari. Gli accordi strategici con il settore privato non solo accelerano il processo di innovazione, ma consentono anche di condividere costi e risorse necessarie per sviluppare tali tecnologie: le aziende offrono infatti competenze specifiche in settori quali l’intelligenza artificiale, la robotica e la comunicazione avanzata, cruciali per il successo del progetto. Tali collaborazioni permettono infatti al DoD di accedere alle più recenti innovazioni tecnologiche, garantendo che le forze armate rimangano all’avanguardia nelle capacità operative.

Il progetto Replicator rappresenta quindi, nella visione del DoD, un passo cruciale al fine di mantenere la superiorità tecnologica e strategica degli Stati Uniti di fronte alle crescenti capacità militari della Cina. La capacità di sviluppare e distribuire rapidamente sistemi autonomi spendibili dovrebbe consentire agli USA di rispondere in modo efficace e tempestivo alle minacce emergenti, garantendo un vantaggio significativo nei moderni conflitti militari. L’intento degli organi di Difesa statunitensi è infatti non solo quello rafforzare la posizione strategica del Paese nel teatro indo-pacifico, ma costituire anche un modello per le future innovazioni nel campo della Difesa.


Riferimenti bibliografici

  • Department of Defense. (2023). Hicks Discusses Replicator Initiative.
  • AeroTime Hub. (2023). Pentagon hopes to counter China’s military mass with drones.
  • The Defense Post. (2023). US Launches ‘Replicator’ Drone Program to Counter China.
  • Aviation Week Network. (2023). Invade Taiwan? Encounter A ‘Hellscape’.
  • The Debrief. (2023). Introducing Replicator, The Pentagon’s New ‘Game-Changing’ AI Drone Initiative.

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