Panoramica della situazione operativa e tattica in Ucraina

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Per gentile concessione di https://frontelligence.substack.com/ riceviamo, traduciamo e pubblichiamo l’analisi originale presente su SubStack.

Con l’avvicinarsi della fine del 2024, la situazione rimane altrettanto complessa quanto lo era alla fine del 2023, quando le forze russe stavano assaltando Avdiivka, smantellando gradualmente le difese ucraine dai fianchi. È cambiato qualcosa di significativo da allora? Sì e no. Al di là degli ovvi vantaggi in termini di forza lavoro, potenza aerea (in particolare l’uso delle munizioni guidate KAB) e capacità di concentrare il fuoco, c’è stato un cambiamento nelle tattiche russe, che ora puntano su gruppi di fanteria ancora più piccoli rispetto al passato.

In pratica, le forze russe stanno ora dispiegando unità minuscole, talvolta composte da appena due soldati, per sondare i punti deboli nelle linee ucraine. Quando identificano una vulnerabilità, richiedono rinforzi più consistenti, spesso unità delle dimensioni di un plotone o di una compagnia. Tuttavia, fino a quando non vengono individuati tali varchi, questi piccoli gruppi, talvolta utilizzando motociclette, continuano i loro sforzi ripetitivi, sondando il terreno e logorando i difensori. Mosca può permettersi di perdere queste piccole unità quotidianamente, grazie al costante afflusso di nuovi soldati che garantisce una pressione continua. Il nostro team ha inoltre appreso che in diverse aree del fronte, i nuovi soldati russi reclutati vengono inviati direttamente in combattimento, mentre le truppe più esperte rimangono in riserva, pronte a consolidare le posizioni una volta conquistate. Questo approccio aiuta a ridurre le perdite tra i soldati più preziosi ed esperti, preservandoli per operazioni critiche.

Questo elemento è fondamentale per comprendere i progressi lenti ma costanti delle forze russe, anche quando sembra che stiano per esaurire le risorse umane. Con ciò in mente, analizziamo lo stato attuale delle linee del fronte.


Il fronte di Pokrovsk

Il fronte di Pokrovsk, precedentemente noto come Avdiivka, continua a essere una delle aree più intense e contese del teatro operativo. In seguito all’incapacità russa di conquistare direttamente la città, come già osservato in manovre simili a Novohrodivka, le forze russe hanno ripiegato su una tattica nota: le manovre di accerchiamento. In particolare, i loro progressi a sud di Pokrovsk hanno prodotto risultati, facilitati dalla caduta di Selydove.

La caduta di Shevchenko amplia le opzioni tattiche della Russia, potenzialmente accelerando i loro avanzamenti lungo i fianchi. Con questa posizione chiave ora perduta, le forze russe non sono più ostacolate nel progredire verso il fianco meridionale di Pokrovsk, aumentando la probabilità di ulteriori avanzamenti nelle settimane a venire.

Un elemento particolarmente preoccupante, osservato dal nostro team, è l’intensificazione degli sforzi da parte delle forze russe per colpire le rotte di rifornimento verso Pokrovsk. Utilizzando droni FPV, hanno iniziato a tentare di esercitare un controllo di fuoco sulle vie di approvvigionamento. Rapporti dal terreno ricevuti dal nostro team indicano che unità russe hanno schierato con successo droni FPV equipaggiati con cavi in fibra ottica lungo l’autostrada E-50, che collega Pokrovsk a Dnipro. Questa rappresenta una seria minaccia per il processo di rifornimento a Pokrovsk, potenzialmente mettendo a rischio la sostenibilità delle difese ucraine nella zona.

Segnalazioni di testimoni oculari sul campo indicano un allarmante aumento degli attacchi con droni FPV russi contro civili e veicoli civili nell’area di Pokrovsk:

  • 2 dicembre: Un drone FPV ha colpito un’auto civile in viaggio sulla rotta Udachne-Pokrovsk, ferendo il conducente e i passeggeri.
  • 3 dicembre (mattina): Un altro drone FPV ha preso di mira un’auto civile sulla rotta Kotlyne-Pokrovsk, provocando la morte del conducente.
  • 3 dicembre (prosieguo della giornata): Un camion della spazzatura a Zvirove, nei pressi di Pokrovsk, è stato anch’esso colpito da un drone FPV. Il conducente è sopravvissuto, ma ha riportato ferite.

Le questioni di fondo che contribuiscono a tali sviluppi rimangono immutate: problemi persistenti che si trascinano da mesi, se non da un anno. Questi includono una coordinazione inadeguata sia a livello operativo-tattico che operativo-strategico, una cronica carenza di personale all’interno delle unità e una rotazione insufficiente delle truppe, con alcune unità che non ne hanno alcuna. Anche la costruzione di posizioni fortemente fortificate si è rivelata inadeguata, poiché le difese cedono in assenza di sufficiente forza lavoro per mantenerle.

Come evidenziato all’inizio di questo rapporto, sebbene le forze ucraine dimostrino spesso maggiore motivazione, un migliore addestramento e una maggiore agilità tattica, la natura delle tattiche russe continua a rappresentare un problema. Attraverso attacchi piccoli ma continui, le truppe russe riescono a individuare ed sfruttare i punti deboli nelle difese ucraine, in particolare dove le forze di riserva sono insufficienti per consentire una rotazione. Una volta brecciata una posizione, le unità russe si muovono rapidamente per rafforzare ed espandere la loro presenza, perpetuando questo ciclo.

Sebbene tale approccio comporti perdite russe significative – ampiamente ritenute insostenibili nel lungo termine – esso si è dimostrato efficace nel breve e medio termine. Questa pressione ha consentito alle forze russe di conquistare punti strategicamente cruciali, tra cui Vuhledar e Avdiivka.

L’avanzata russa a sud di Pokrovsk ha avuto implicazioni più ampie, aprendo la strada a ulteriori progressi verso Kurakhove.

In precedenza, avanzare su Kurakhove da est si era rivelato piuttosto problematico per le forze russe, poiché la combinazione di posizioni difensive ucraine ben preparate e la geografia sfavorevole tra Marinka e Kurakhove rendeva le avanzate molto costose e difficili. La vulnerabilità di Kurakhove dal nord è sempre stata una preoccupazione, poiché il controllo del lago nelle vicinanze consentirebbe alle forze russe di stabilire un controllo di fuoco sulle rotte di rifornimento della città. Purtroppo, questo scenario è diventato realtà. Con i russi che stanno prendendo il controllo di Kurakhove, si stanno creando opzioni aggiuntive per spingersi ulteriormente nella regione dell’oblast’ di Zaporizhzhia.

Detto ciò, una serie di piccoli insediamenti lungo la strada che porta da Kurakhove all’oblast’ di Zaporizhzhia potrebbe rappresentare un problema, qualora le forze ucraine riuscissero a organizzarsi e a presidiare efficacemente le loro difese. Tuttavia, ciò potrebbe costituire una difficoltà per l’Ucraina, dato che in passato ha affrontato problemi sistemici nella coordinazione operativa e nel dispiegamento delle truppe.


Il fronte di Chasiv Yar

Le dinamiche del campo di battaglia intorno a Chasiv Yar si sono sviluppate negativamente negli ultimi tempi. Le forze russe non solo hanno attraversato il canale, come avevano già fatto in passato, ma hanno anche consolidato posizioni in diverse aree della città. Rapporti provenienti da persone sul terreno indicano inoltre che le truppe russe hanno occupato alcune parti dello stabilimento refrattario e vi hanno stabilito posizioni temporanee.

Le prospettive di difesa dell’Ucraina appaiono piuttosto cupe, considerando la capacità della Russia di lanciare frequentemente attacchi aerei utilizzando bombe KAB, che rendono sempre più difficile difendere le aree urbane. Sebbene la situazione sembri peggiorare per l’Ucraina, è importante notare che i progressi russi arrivano dopo mesi di stagnazione. Nonostante i ripetuti sforzi durante l’inverno e la primavera del 2024, Mosca non è riuscita a ottenere progressi significativi nella conquista della città e ha incontrato notevoli difficoltà durante l’estate, con risultati tangibili solo in autunno. Questo ritardo è ben al di sotto delle proiezioni precedenti fatte all’inizio del 2024, che prevedevano un’avanzata russa molto più rapida verso Chasiv Yar.

Se Chasiv Yar dovesse cadere, una delle questioni più urgenti sarebbe: quali sarebbero le implicazioni? La perdita della città potrebbe aprire la strada alle forze russe per avanzare verso Kostyantynivka, consentendo un movimento a tenaglia che colpirebbe i fianchi settentrionale, orientale e meridionale. Ciò comprometterebbe seriamente le difese ucraine lungo l’asse tra Bakhmut e Toretsk, mettendo potenzialmente a rischio lo stesso Toretsk.

Questo scenario è inquietante quanto sembra. Tuttavia, realizzarlo richiederebbe un impegno significativo in termini di uomini da parte della Russia. La campagna di Chasiv Yar ha già inflitto pesanti perdite alle forze russe, sollevando dubbi sulla loro capacità di mantenere lo slancio. Il successo di ulteriori avanzate dipenderà, però, dalla prontezza e dal livello di fortificazione delle posizioni ucraine dietro Chasiv Yar. Questo fattore è cruciale, specialmente alla luce dell’esperienza di Avdiivka, dove, nonostante le perdite significative, le forze russe sono riuscite ad avanzare rapidamente a causa di fortificazioni inadeguate e della scarsità di unità ucraine dispiegate.

Questi elementi suggeriscono che, sebbene la minaccia a Kostyantynivka sia molto concreta, un tentativo di accerchiarla potrebbe non avvenire immediatamente a causa di vincoli logistici e operativi.


Kupyansk, il fronte meridionale e breve sintesi della situazione generale

All’inizio di novembre, le forze russe hanno violato le difese ucraine a nord di Kupyansk, avanzando nella parte sinistra della città.

Questa svolta è stata in gran parte causata dalla dispersione delle forze ucraine su più fronti, inclusi Kharkiv a partire da maggio-giugno 2024, e le aree di Kursk e Pokrovsk. I russi hanno sfruttato le falle nelle linee ucraine, avanzando attraverso zone scarsamente difese con tattiche già osservate in altre aree. Tuttavia, nonostante i guadagni iniziali, le forze russe sono state successivamente espulse da Kupyansk, senza riuscire a stabilire una presenza duratura.

La principale sfida per l’Ucraina nella zona rimane il supporto logistico e il rafforzamento delle truppe, in particolare sulla sponda sinistra del fiume Oskil. Le operazioni logistiche sono caratterizzate da rischi significativi e volumi limitati. La Russia affronta difficoltà simili, con le sue forze impegnate su più fronti, tra cui Kursk, Pokrovsk e il settore sud-orientale, limitando la capacità di organizzare un’offensiva decisiva per respingere le truppe ucraine dalla sponda sinistra dell’Oskil.

A sud, la situazione per l’Ucraina è diventata sempre più pericolosa dopo la caduta di Vuhledar.

Mappa di Deepstatemap.live

Questa perdita ha permesso alle forze russe di avanzare verso Velyka Novosilka, un’altra roccaforte strategica. L’insediamento ha funzionato come punto di appoggio e area di raduno per operazioni offensive e difensive sia nell’Oblast di Zaporizhzhia che in quello di Donetsk. Oltre al suo ruolo di città fortificata, Velyka Novosilka agiva come barriera protettiva per l’autostrada N-15, un’importante arteria che collega Kurakhove con le aree più ampie controllate dall’Ucraina.

Le conseguenze attese dopo la caduta di Velyka Novosilka potrebbero essere gravi. Le forze russe otterrebbero molteplici opzioni per ulteriori avanzate, inclusa la possibilità di interrompere completamente la N-15. Un’azione simile comprometterebbe le linee di rifornimento ucraine rimanenti a ovest di Kurakhove, aprendo la strada a incursioni più profonde sia nell’Oblast di Donetsk che in quello di Zaporizhzhia, aggravando le difficoltà per la difesa ucraina nella regione.

Come previsto, il freddo e l’arrivo dell’inverno non hanno rallentato l’avanzata russa, poiché le nevicate influenzano i veicoli più delle operazioni di fanteria. Inoltre, le città conquistate dalle forze russe vicino a Pokrovsk durante l’estate e l’autunno ora fungono da snodi logistici, riducendo la pressione sulle linee di rifornimento. Le condizioni invernali più miti nelle regioni meridionali dell’Ucraina riducono ulteriormente gli ostacoli legati al clima.

Recenti rapporti mediatici hanno suggerito preparativi russi per attraversare il fiume Dnipro nel sud. Il nostro team ha verificato prove che indicano attività coerenti con tali piani. Tuttavia, rimaniamo cauti riguardo a questi preparativi, poiché non è la prima volta che le forze russe segnalano una presunta intenzione di attraversare il fiume, con l’obiettivo di costringere le forze ucraine a deviare risorse già al limite.

In generale, la Russia sembra spingere al massimo i propri limiti operativi, cercando di assicurarsi il maggior numero possibile di successi prima dell’insediamento del Presidente Donald Trump a gennaio. Sebbene sembri improbabile un ripetersi delle ampie manovre osservate nel 2022, le forze russe sono in grado di avanzare metodicamente contro le linee difensive ucraine sempre più deboli. Questa pressione costante pone l’Ucraina a rischio di un collasso operativo, a meno che non vengano risolte sfide sistemiche nel comando e nell’organizzazione.



L’originale è consultabile (previo abbonamento) su:

https://frontelligence.substack.com/p/overview-of-the-operational-and-tactical

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