30 giorni di offensiva ucraina

I risultati dell’offensiva ucraina dopo 30 giorni.

Dopo ormai un mese di controffensiva ucraina, iniziata unicamente nella regione di Zaporizhzhia, ad oggi abbiamo molteplici iniziative da parte dell’esercito ucraino su tutta la lunghezza del fronte.

L’offensiva ucraina è iniziata alle quattro di mattina del quattro giugno a sud di Orichiv.

Abbiamo ancora ben presenti gli iniziali insuccessi dei primi giorni, con numerosi mezzi occidentali persi nonché il primo impatto ucraino con i campi minati e gli elicotteri Ka-52 russi. Da tale esperienza è stato necessario rivedere i piani e iniziare nuovi attacchi anche su ulteriori direzioni, quali il saliente di Makarivka. All’interno di tale scenario la difesa russa si è rivelata più “morbida” durante la prima settimana, il che ha portato a maggiori successi rispetto a Orichiv. Il massiccio impiego di unità ad alta mobilità e gruppi tattici ha fatto retrocedere i russi dai centri abitati quali Storozheve, Blahodatne e Makarivka.

Anche in questo caso, tuttavia, i campi minati e la tattica attiva russa operata attraverso numerosi contrattacchi, hanno costretto il comando ucraino ad arrestarsi già alla fine della seconda settimana, ottenendo nuovi successi solo il venticinque giugno con la presa di Rivnopil.

La terza direzione d’attacco ucraina in tale regione è il centro abitato di Pyatykhatky. Quello che doveva essere un centro abitato di passaggio fatto da massimo cinquanta abitazioni monopiano, si è trasformata di fatto in una severa battaglia che dura ormai oltre due settimane.

Durante il mese, abbiamo anche osservato molta attività ucraina su altre direzioni; ciò ha il preciso compito di distrarre l’attenzione russa e trovare nuovi punti flessibili nella difesa nemica.

Una di queste direzioni è Bakhmut, dove il comando ucraino ha provato puntare al nord della città con una serie di attacchi con fanteria e mezzi corazzati. Ma gli scarsi successi e le numerose perdite hanno costretto gli ucraini a spostare l’attenzione a sud di Bakhmut, di cui discuterà nel prosieguo con un analisi di dettaglio.

Concentrandosi invece sulle le direzioni di Kreminna e Kupjansk, il comando ucraino ha intrapreso alcune offensive, senza però prender piena iniziativa che rimane invece in mano russa. Su tali direzioni il comando di Kyiv è evidentemente preoccupato dalla presenza di almeno 180 mila soldati russi: un vasto fronte, con un grande potenziale numerico in unità e riserve, dove durante questo mese Mosca ha continuato ad attaccare e ottenere nuovi successi.

Situazione attuale, dal 29 Giugno al 04 Luglio

Aggiornamento fronte Kherson.

Nell’immagine la ritirata delle truppe ucraine dalle Dachi sotto pressione russa. Mentre le doppie frecce bianche rappresentano i punti minati a distanza dal comando ucraino. 

In questa regione la direzione più importante era di fronte al ponte Antonovsky, dove il comando ucraino riesce ormai a mantenere una testa di ponte da oltre una settimana. Vi ricordiamo che un gruppo speciale ucraino è sbarcato sul lato russo in data 25 giugno con l’aiuto di barche veloci, sfruttando la copertura della parte del ponte ancora in piedi.

In questo momento l’esercito ucraino sfrutta il proprio lato del fiume a nord di quello russo, che gli consente di avere una visuale migliore per coprire i propri uomini con mortai e artiglieria.

Durante gli ultimi giorni i soldati ucraini hanno tenuto il controllo delle case abbandonate del centro abitato Dachi. Da nostre fonti interne, il loro principale compito rimane: il mantenimento delle posizioni, l’analisi del tempo di reazione russo, il tipo di ricognizione e i metodi di lavoro dell’artiglieria russa.

Per sfuggire alle squadre d’assalto, il comando ucraino ha minato una vasta area di terreno attorno a Dachi e sulla strada in direzione del ponte. In ogni caso, i russi sembrano impeganrsi al massimo per infliggere agli ucraini grandi danni, usando non solo l’artiglieria e l’aviazione ma addirittura i missili balistici classe “Iskander-M”. Obiettivo di tali missili balistici sono state le parti del ponte ancora in piedi sulla riva, tra cui le colonne in cemento che davano copertura ai soldati ucraini e venivano usate come porto per le barche che portavano rinforzi o dovevano evacuare i feriti.

Nelle ultime quarantotto ore, i russi hanno organizzato un paio di assalti con barche coadiuvati da un pesante fuoco di artiglieria, le rimanenti truppe di ucraine hanno abbandonato una parte della riva.

Al momento però, da fonti interne, sappiamo che alcune unità ucraine rimangono ancora a presidiare la zona e hanno un vasto appoggio da oltre la riva.

Aggiornamento fronte Zaporizhzhia

Su questo fronte si preannunciano ancora combattimenti estremamente intensi: entrambe le parti continuano a concentrare ingenti forze.

Negli ultimi giorni da parte ucraina si è concentrata la maggioranza degli sforzi a sud di Orichiv, con direzione d’attacco verso Robotine. Nonostante il movimento sia lento, gli ucraini son riusciti a riprendere ciò che avevano perso nei giorni precedenti: al momento i russi provano a resistere ai violenti attacchi ucraini con l’aiuto di molteplici gruppi tattici.

Vengono in particolare riportati scontri pesanti anche in direzione Konapi e Novopokrovka: anche qui il movimento ucraino è lento a causa di un terreno complesso e molteplici campi minati, mentre i russi contrattaccano con ogni occasione utile.

I combattimenti per Robotine promettono di rivelarsi molto complessi; da nostre informazioni i russi hanno radunato lì riserve fresche e preparato una complessa linea difensiva. Il tutto è inoltre arricchito da vasti campi minati misti, suddivisi in quadrati delimitati da linee boschive e cespugliose (il che evoca l’immagine di una “scacchiera”). Ciò impedisce agli ucraini l’utilizzo massiccio di mezzi blindati o corazzati: il movimento è garantito per lo più dalla fanteria appiedata sotto copertura di mortai e artiglieria.

Medesima situazione la si incontra più a ovest sul saliente di Makarivka: il terreno e le tattiche difensive russe portano a lenti progressi e ingenti perdite da parte ucraina; in seguito al successo di Rivnopil, il comando ucraino prova a spingere i russi oltre i canali a nord di Pryyutne.

Da nostre fonti interne, abbiamo appreso inoltre che le posizioni russe non sono facili da mantenere e loro stessi riconoscono le evidenti difficoltà e perdite sotto la pressione ucraina.

In prospettiva, in questa regione non possiamo escludere i piani ucraini per un possibile tentativo di sbarco oltre il fiume Dnipro, più a nord o più a sud rispetto alla centrale nucleare.

Nell’immagine, l’iniziativa a sud di Orichiv e le direzioni d’attacco ucraine. La linea bianca rappresenta le posizioni russe al 04 giugno.

Nell’immagine l’iniziativa sul saliente di Makarivka e le direzioni d’attacco ucraine contro la difesa attuale russa. La linea bianca rappresenta le posizioni russe al 04 giugno.

Aggiornamento fronte Bakhmut

Nell’immagine l’iniziativa ucraina a Klishchiivka e a sud sulla diga di Kurdyumivka. Le linee bianche sono le posizioni russe al 04 giugno.

Nonostante l’apparentemente più tranquilla situazione attorno alla città rispetto a qualche settimana fa, al momento l’iniziativa è in mano ucraina, sebbene nel frattempo i russi mantengano il controllo della città e fortificano i fianchi mandando anche nuove riserve.

Dopo i falliti tentativi di ottenere qualche successo più concreto a nord di Bakhmut, il comando ucraino ora punta l’attenzione verso il sud della città, in direzione Klishchiivka. In tale zona, dopo oltre sei mesi, gli ucraini sono riuscito a respingere oltre il canale idrico i russi; in questi momenti, seguendo la vegetazione del canale con l’aiuto di piccole squadre tattiche e carri, stanno provando ad avvicinarsi al massimo a Klishchiivka per iniziarne l’assalto.

Bisogna ricordarsi che gli ucraini sono ora costretti a replicare all’inverso ciò che aveva fatto la Wagner mesi fa; di conseguenza, affrontare le stesse differenze di altitudine sul campo e le posizioni trincerate attorno al centro abitato. Per aiutare la manovra, gli ucraini provano a colpire ancora più a sud di Klishchiivka, all’altezza della diga di Kurdyumivka. Quella appena descritta pare essere al momento l’unica complicata opportunità ucraina per riuscire a oltrepassare il canale e provare ad sfondare più a sud delle posizioni russe. Riuscendovi, gli ucraini potrebbero avere accesso alla strada principale verso Bakhmut da sud e provare a sfrittare l’altimetria a proprio vantaggio e tagliare le vie di approvigionamento utilizzate dai russi, costringendoli in tal modo al ritiro.

Al momento i russi continuano a contrattaccare e reagire agli assalti: in ogni caso, bisognerà seguire attentamente questo fronte! 

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