Aggiornamento guerra russo-ucraina, la grande offensiva e la pressione russa. Fronte Velykyi Burluk – Kupjansk.
Nello scorso aggiornamento abbiamo analizzato l’importante video realizzato da Prigojin, nel quale spiegava i probabili scenari della futura offensiva ucraina. Ne abbiamo anche tirato fuori alcune importanti informazioni in riferimento ai numeri di uomini impegnati dal comando di Kiev, su quale fronte, e come si chiamavano i loro gruppi tattici. Naturalmente, non possiamo pensare che il comando di Kiev faccia i suoi piani e che il comando di Mosca non provi a reagire; o magari lo sta già facendo?
In questo aggiornamento proveremo ad analizzare il comportamento del comando russo, e provare a capire come possono reagire ai piani ucraini. Analizzeremo meglio quella che secondo noi è la migliore direzione d’attacco russa per stravolgere la linea del fronte, quel tipo di offensiva che potrebbe avere gli effetti proporzionali di una probabile offensiva riuscita sotto Bahmut da parte ucraina.
La grande offensiva e la pressione russa
Ora andremo ad analizzare la pressione russa. In tanti possono pensare che attualmente il novanta percento del fronte sia fermo, mentre i russi sono più sulla difensiva, in attesa di sfondare a Bahmut. In realtà non è affatto così, per il semplice motivo che in questo modo i russi consegnerebbero completamente l’iniziativa al comando di Kiev per decidere su quale fronte realizzare la propria controffensiva. In realtà, i russi, non sono sulla difensiva. La loro offensiva continua da mesi sul fronte di Bahmut. Nonostante la lentezza dei movimenti, il comando di Zelensky consuma decine di brigate per contenere la spinta di Mosca su questa parte del fronte. Non dimentichiamo anche le direzioni di supporto come Vuhledar, Avdeiivka e Kreminna.
Le tre direzioni di supporto hanno in realtà un compito facile, che consiste nel distrarre il maggior numero di truppe preparate ucraine con risorse occidentali dalla direzione principale di attacco a Bahmut. Questa continua distrazione su più fronti, comporta un continuo movimento di truppe ucraine che li distrae dall’organizzazione di un grande attacco. In questo modo i russi mantengono attualmente l’iniziativa sul fronte e continuano a ritardare le offensive di Kiev. I russi la chiamano la “Grande macinatura”. Però, per continuare con questo metodo, i russi devono mantenere la maggioranza numerica.
Sulla maggioranza russa in mezzi e artiglieria per ora non ci sono dubbi, mentre per la fanteria i numeri sono più bilanciati. Ecco da dove arriva la voce della seconda mobilitazione da quattrocentomila uomini. Da quello che sappiamo, è chiaro che combattere all’infinito per la conquista di Bahmut non è possibile. Realizzare velocemente qualcosa ad Avdeiivka dove la difesa ucraina è più preparata risulta ancora complicato e, di conseguenza, bisogna agire diversamente. Quindi vediamo quali possono essere le possibili varianti dell’offensiva russa, in base alla situazione sul fronte.
Scenario principale, fronte Velykyi Burluk – Kupjansk
Oltre un mese fa, in un paio dei nostri aggiornamenti, abbiamo visto sia quali sono le preparazioni ucraine nella linea difensiva a nord-ovest di Kupjansk e di come è organizzata la pressione russa. Difese che si estendevano per almeno ottanta chilometri tra i fiumi Oskil e Severskij Donek. In mezzo a questi due fiumi è posizionata l’importante città logistica ferroviaria di Velykyi Burluk. Questa direzione d’offensiva ci sembra più realistica rispetto a Sumy. Questa direzione racchiusa tra due fiumi, darebbe più sicurezza ai lati russi e nello stesso tempo non allungherebbe troppo il fronte e le loro linee logistiche. In caso di offensiva russa ci sarebbero degli obiettivi minimi e massimi per il comando di Putin. Il minimo è prendere Burluk e avanzare in direzione Kupjansk. Mentre, quello massimale, è provare ad assediare Izjum o proprio prenderlo.
Con l’obiettivo minimo, arrivati a Kupjansk, i russi in primis possono tagliare una importante fetta di comunicazioni strategiche ucraine che arrivano da Charkiv. Per secondo, costringere Kiev a rimandare qualsiasi offensiva, distraendo una grande fetta di truppe da Kreminna e Bahmut e spostarle in urgenza sotto Kupjansk e verso Izjum. Nello stesso tempo, arrivati a Kupjansk, i russi dovrebbero far partire una offensiva anche sulla riva sinistra di Oskil per bloccare le truppe ucraine. Sapendo del grande numero di riserve russe a Svatove, l’attacco dovrebbe iniziare anche da lì, con profondità operativa tra venti e trenta chilometri per arrivare al fiume Oskil.
Per l’obiettivo massimo Izjum, bisogna ammettere che per ora è difficile immaginare che i russi potrebbero realmente riuscire a scendere più giù di Kupjansk sulla riva sinistra di Oskil. Naturalmente, anche raggiungere il minimo obiettivo per i russi non sarà facile. Per arrivare almeno a Burluk, il comando ucraino ha fino a tre brigate, di cui una meccanizzata trincerata non lontana dalla città. In queste condizioni, il comando russo dovrà decidere come comportarsi e come organizzare l’offensiva.
1: Bloccare Burluk e aggirarlo per continuare verso Kupjansk.
2: Fermarsi per prendere d’assalto la città.
3: Dividere a metà le forze per bloccare la città e prenderlo d’assalto, mentre gli altri continuano il movimento verso Kupjansk. Questo bisognerebbe farlo con ritmi stabili da trenta-cinquanta chilometri al giorno, per non dare il tempo necessario al comando di Kiev per preparare la difesa a Kupjansk.
Nell’immagine sono rappresentate le vie logiche di movimento delle truppe russe verso Velykyi Burluk e verso Kupjansk.