La strategia audiovisiva nella propaganda Houthi

N.B. l’analisi è compiuta sulla base del testo sottotitolato in lingua inglese


A Bab al-Mandab ci sono uomini
Che sono fedeli alle loro parole ed azioni

Alle porte di Bab al-Mandab ci sono uomini
Che sono fedeli alle loro parole ed azioni

Chi va là?

Sono una nave, amici miei
Porto ferro e legno
Aprite la porta per me, amici miei

Sembri un sionista, infedele
Stai lontano, stai lontano, bugiardo
Finché Gaza è sotto bombardamento
Non lasceremo entrare un occupante, un bugiardo

A Bab al-Mandab ci sono uomini
Che sono fedeli alle loro parole ed azioni

Vieni, vieni

Sono una nave piena di doni
Per tutti gli yemeniti, mille saluti
A tutti gli yemeniti, doni

La tua voce è come quella di un traditore sionista
Accosta, accosta, bugiardo
Finché Gaza è sotto assedio
Non lasceremo entrare un bugiardo, un occupante

A Bab al-Mandab ci sono uomini
Che sono fedeli alle loro parole ed azioni

Benvenuto, benvenuto

Sono una nave a vapore per il trasporto di gas e petrolio
E devo passare
Aprite questa porta per me
La tua voce è di un sionista traditore

Vai via, vai via, bugiardo
Finché Gaza è sotto assedio
Non lasceremo entrare un bugiardo, un occupante

A Bab al-Mandab ci sono uomini
Che sono fedeli alle loro parole ed azioni


Il video riportato è balzato agli onori della cronaca sul web. Non è chiara quale sia la provenienza, quindi la “fonte”, pertanto non si può far palese riferimento ad un’operazione di propaganda Houthi.

Ipotizzando, però, che sia opera del gruppo yemenita è doveroso riportare alcuni “dati” che dimostrerebbero come l’approfondita conoscenza della cultura “occidentale” (usando nel peggior modo possibile il termine, estremizzandolo e concependolo come solo i peggiori talk show sanno fare) sconfinerebbe quasi in una pratica equiparabile alla famosa “osservazione partecipata”, tecnica cara alle discipline antropologiche.

La musicalità

La musicalità ricorda una canzone/filastrocca che ha caratterizzato l’infanzia di molti: “Nella vecchia fattoria”.

“Nella vecchia fattoria” è la versione italiana della canzone folk anglosassone “Old MacDonald Had a Farm”, le cui prime versioni risalgono all’inizio del XX secolo, con probabili radici nella tradizione popolare del XIX secolo. Nata in ambito anglosassone, la canzone si è diffusa rapidamente grazie alla sua melodia semplice ed alla struttura ripetitiva: negli anni ’20 e ’30, la canzone è diventata popolare negli Stati Uniti e nel Regno Unito; successivamente, negli anni ’50 e ’60, si è diffusa in altri paesi europei, tra cui Italia, Francia e Germania; negli anni ’70 e ‘80, è arrivata in Asia, diffondendosi in Giappone e Corea del Sud; successivamente, la canzone ha assunto notorietà anche in Africa e Medio Oriente, adattata ed utilizzata in scuole e programmi educativi. Oggi, è conosciuta a livello pressoché globale ed utilizzata al fine di insegnare i versi degli animali, rendendola un classico dell’infanzia in numerosi paesi.

Il cartone animato

“One Piece” è un manga (fumetto giapponese, caratterizzato da uno stile di disegno distintivo) creato da Eiichiro Oda, pubblicato per la prima volta nel 1997 sulla rivista Weekly Shōnen Jump. Il manga racconta le avventure di Monkey D. Luffy e del suo equipaggio di pirati nella ricerca del leggendario tesoro One Piece. Il successo del manga ha portato alla produzione dell’anime (una forma di animazione, da noi chiamata genericamente cartone animato, originaria del Giappone), iniziato nel 1999 dalla Toei Animation. “One Piece” ha ottenuto un’enorme popolarità globale, con traduzioni in diverse lingue e trasmissioni in molti paesi, inclusi Stati Uniti, Italia, Francia e Germania. La serie è diventata un vero e proprio fenomeno culturale, influenzando numerosi mezzi di comunicazione e prodotti commerciali da esso derivati.

I meme – bandiera

I “Countryballs” sono un fenomeno internet che rappresenta paesi del mondo come sfere antropomorfe con caratteristiche distintive delle loro bandiere nazionali. Questo meme[1] è nato nel 2009 sul forum tedesco Krautchan, dove un utente britannico, noto come “Falco”, iniziò a disegnare le palline come parte di una discussione umoristica sulla Polonia, che portò alla creazione del “Polandball”. Il disegno mostrava una palla con la bandiera polacca rovesciata e una faccia triste, e veniva usato per fare satira su stereotipi nazionali e geopolitici.

Il meme si diffuse rapidamente su altri forum e piattaforme quali Reddit, Tumblr, e 4chan, grazie alla sua semplicità di disegno ed alla facilità con cui poteva essere adattato a diverse situazioni umoristiche o satiriche. Ogni pallina rappresenta un paese, spesso utilizzando stereotipi o fatti storici atti a creare umorismo, che interagiscono tra loro in scenette che riflettono relazioni internazionali ed eventi attuali.

I “Countryballs” sono caratterizzati da uno stile di disegno volutamente grezzo ed infantile, con errori ortografici intenzionali onde enfatizzare l’aspetto umoristico: la comunità di appassionati è attiva e creativa, condividendo costantemente nuove strisce e storie attraverso vari social media e forum dedicati.

Conclusioni

Quanto sommariamente riportato vuole essere unicamente una “scomposizione” di ogni singolo fattore riportato nel video. Se fosse opera degli Houthi dovremmo riconoscere uno studio approfondito ed una capacità brillante di fondere aspetti facilmente riconoscibili dai più, collegati in maniera “generazionale” da vari fattori: la musicalità è maggiormente datata, il cartone animato One Piece rievoca memoria nella fascia di persone che seguivano tali programmi all’inizio del millennio, mentre i meme sono sicuramente di grande impatto anche tra gli adolescenti odierni.

Se quanto osservato fosse invece opera di “occidentali” o fosse una “bufala”? A quale scopo sarebbe stato creato? Le ipotesi maggiormente deducibili sono due: la prima è legata al fatto di voler in qualche modo attribuire ad un “nemico” maggiori qualità, la seconda potrebbe invece voler mettere “in guardia” su come certi aspetti culturali “a noi” cari possano in realtà trasformarsi in ridicolizzazioni.


[1] I memi digitali sono contenuti virali in grado di monopolizzare l’attenzione degli utenti sul web. Un video, un disegno, una foto diventa meme (termine coniato nel 1976 dal biologo Richard Dawkins ne Il gene egoista per indicare un’entità di informazione replicabile) quando la sua «replicabilità», che dipende dalla capacità di suscitare un’emozione, è massima. (cfr. Treccani)

Una risposta

  1. Articolo diverso, ma sempre suggestivo di Arianne Ghersi..dalla “vecchia fattoria” alla propaganda politica

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